Movimento, elasticità e adattamento: le chiavi per una postura corretta

 

Quanti sono gli eventi organizzati da un’associazione culturale che allo scadere della seconda ora vedono ancora un uditorio attento, voglioso di fare domande ai relatori senza mostrare stanchezza e che vuole continuare ad approfondire l’argomento della serata?

Pochissimi!

Locandina Locatelli StucchiChi è stato presente alla conversazione del dott. Locatelli e della professoressa Stucchi ha potuto assaporare, quindi, un’esperienza che capita molto raramente.

I due relatori, infatti, hanno saputo interessare il folto uditorio partendo da una illustrazione teorica del concetto di POSTURA, enunciando le conoscenze  basilari di anatomia e fisiologia di quella meravigliosa “impalcatura di sostegno” che è lo scheletro umano per poi passare ad una interesantissima e partecipatissima sessione di applicazione pratica di alcuni degli esercizi fondamentali per tenere in buona salute ed efficienza le principali articolazioni del nostro scheletro: collo, piedi e mani.

Abbiamo così appreso la differenza tra movimento e attività fisica finalizzata a mantenere in buona funzionalità muscoli e articolazioni, abbiamo memorizzato alcune regole fondamentali per prevenire, tamponare o far regredire i problemi dovuti all’insorgenza dell’artrosi (tenere la posizione corretta sia al lavoro che in relax e a letto, riduzione del peso e alimentazione adeguata, controllo dei disturbi della menopausa per le donne ecc.) e abbiamo imparato quale importanza hanno per mantenere la corretta postura i nostri piedi, quella struttura anatomica, cioè, che spesso sottovalutiamo forse perchè posta all’estremità del nostro corpo in posizione lontana da occhi e cervello.

 A fine evento i presenti hanno quindi assunto una nuova consapevolezza del fatto che per mantenere una postura corretta che non danneggi “l’impalcatura” che ci sostiene bisogna eseguire, con frequenza quotidiana, alcuni semplici esercizi che rendano mobili ed elastiche tutte le articolazioni fondamentali del corpo umano, mettendo questa fatica sotto l’attento e continuo controllo del nostro cervello che è il motore primo del benessere.