Vivian Lamarque a Treviglio

Il 5 maggio scorso l’Auditorium della BCC si è svolto l’incontro con la poetessa Vivian Lamarque. Il pubblico, già affezionato alla sua poetica, ha seguito con vivo interesse la lettura di alcune fra le sue poesie più conosciute.

La presidente dell’Associazione Culturale Clementina Borghi, Maria Mazza Palchetti ha introdotto la poetessa e la professoressa Giuseppina D’Agostino ha presentato e illustrato le tematiche e la rilevanza letteraria di questa importante interprete della poesia contemporanea, la sua visione-percezione tutta femminile del mondo e degli affetti familiari, maturata attraverso un vissuto (complicato) complesso (e) dai toni dolc(e)i-amar(o)i.

Vivian Lamarque ha iniziato la sua “chiacchierata” con il pubblico partendo da una domanda semplice ma a cui non è facile rispondere: Che cosa è la poesia?

Ha citato Wislawa Szymborska poetessa e saggista polacca, nobel del 1996, per dare, a suo modo, una risposta.

“La poesia –

ma cos’è mai la poesia?

Più d’una risposta incerta

è stata già data in proposito.

Ma io non lo so, non lo so e mi aggrappo a questo

Come alla salvezza di un corrimano.”

La poesia come un “corrimano” dove aggrapparsi o appoggiarsi lievemente nel percorso, in salita o in discesa, sempre difficile della vita di ognuno.

La poesia parte al singolare – dice Vivian – ma noi speriamo sempre che sia raccolta al plurale, che si espanda e sia rivissuta nell’animo e nella mente di chi la sente “sua”.

La “difficile facilità” delle sue poesie incanta il pubblico, l’insolita scelta degli argomenti rendono le parole comuni, metafore insospettabili di riflessioni profonde.

Un condòmino o un treno per pensare la morte come distacco lento, dove la tristezza si mescola alla curiosità e dove la malinconia cede il passo a lieve ironia.

 

“ A vacanza conclusa dal treno vedere

chi ancora sulla spiaggia gioca si bagna

la loro vacanza non è ancora finita:

sarà così sarà così lasciare la vita?”

 

E i suoi impagabili dialoghi con il gatto Ignazio, personaggio importante, che riflette il suo mondo da Alice allo specchio, ribaltando una realtà semplice a prima vista, ma mai ovvia o scontata.

Fai l’agguato

a una piuma di merlo

l’intero manca

anche a te

senza saperlo.

 

Bel pomeriggio davvero. Grazie Vivian.

 

Maria Gabriella Bassi